Una delle ricette forse più conosciute tra i primi romani è quella del Cacio e Pepe. Ci sono vari modi per prepararlo, tanto che praticamente in ogni ristorante capitolino alla voce Cacio e Pepe corrisponde un piatto differente. Qui vi proponiamo due metodi di preparazione con l'aggiunta di una piccola variante... i fiori di zucca fritti (ma se non li amate potete anche fare la versione classica)!
Ingredienti per 4 persone:
400 g di spaghetti alla chitarra di grano duro
3 manciate abbondanti di pecorino romano (possibilmente
Brunelli)
pepe nero in grani
1 cucchiaio di olio extravergine di
oliva
4-6
fiori di zucca
Una spolverata di maizena
Brodo vegetale (lo potete preparare voi o in alternativa utilizzare “Mamma che brodo” Vegetale – brodo liquido Knorr)
Procedimento
Mettete a bollire una pentola d’acqua, grande
sufficientemente da contenere comodamente la quantità di pasta da cuocere,
attendete l’ebollizione per mettere il sale.
Mettete sul fuoco un pentolino con l’olio per la frittura
su una fiamma viva, fino ad arrivare circa
ai 160°C.
Nel frattempo dividete singolarmente i petali dei fiori
di zucca e asciugateli posizionandoli su un foglio di carta assorbente. In uno
scolapasta cospargeteli di maizena, girateli in modo che l’amido in eccesso
cada dai buchi. A questo punto friggete i petali nell’olio, facendo attenzione
in quanto questo tipo di cottura è estremamente rapida e si rischia di bruciare
tutto e dover buttare in un soffio! Post frittura asciugate su carta assorbente
o carta paglia i petali.
Per preparare il cacio e pepe esistono due metodi
principali: a freddo o a caldo.
·
A freddo: è sicuramente il più semplice, meno
rischioso, ma non darà un risultato caldissimo, il rischio è che se non viene
consumato subito tende a freddarsi presto e fare massa. Comunque per utilizzare
questo metodo serve una ciotola, dove si mischiano i due formaggi grattugiati,
il pepe, che deve essere rigorosamente schiacciato con un batticarne o col
fondo di una padella pesante,3/4 dei fiori fritti in precedenza, il cucchiaio
di olio extravergine di oliva e il brodo, un mestolo per porzione. Si gira il
tutto e si attende la cottura della pasta.
Una volta raggiunto il bollore cuocete
gli spaghetti, aggiungendo il sale nell’acqua. A fine cottura scolate molto
bene la pasta, mettetela nella ciotola col mix di formaggi e girate subito con
un forchettone per evitare che il formaggio si strappi. Provate anche a dare
una mantecatina facendo “roteare” gli spaghetti in aria e il gioco è fatto.
·
A caldo: questa modalità è un po’ più ambiziosa ma
vi permette di avere un prodotto finale più caldo che si mantiene un po’ di più
nel tempo (insomma non ci si deve ingozzare per finirlo prima che diventi di
marmo). Per eseguire questa tipologia di preparazione avete bisogno di una
padella abbastanza larga, nella quale dovete mettere il cucchiaio di olio
extravergine di oliva, posizionare la padella sul fuoco bello vivo e metterci
dentro anche il pepe schiacciato col batticarne o col fondo di una padella
pesante. Portate l’olio a temperatura elevata, quindi togliete la padella dal
fuoco e sfumate col brodo (un mestolo per persona) e aggiungete i ¾ dei fiori
di zucca fritti in precedenza.
Nel frattempo cuocete gli spaghetti
nell’acqua che avrà raggiunto il bollore e alla quale avete, sicuramente,
aggiunto il sale. A cottura ultimata scolate la pasta, versatela nella padella
che avrete rimesso sul fuoco, medio questa volta. Saltatela un po’, circa un
minuto, poi, tenendo la padella staccata dal fuoco, mantecate saltando la pasta
nella padella e aggiungete i formaggi a
pioggia (in questo caso la manteca tura dovrebbe prevedere anche dei movimenti
circolari con il polso per permettere agli spaghetti di mescolarsi in tutti i
sensi…. Difficile?). Dopo questo processo, circa un minuto di operazione,
rimettete la padella sul fuoco, alto questa volta, per 15 secondi, in modo che
il formaggio rilasci la sua parte umida e rammorbidisca il tutto. Ecco, il
gioco è fatto.
In entrambe le modalità servite la pasta nei piatti
singoli, spolverati con pecorino grattugiato e pepe macinato fresco. In cima
mettete la restante parte dei fiori fritti come guarnizione e per dare una
sensazione di croccantezza.